Buon lunedì amiche e amici di Radio Tausia. Anche oggi, sempre in collaborazione con Atile Edizioni, abbiamo intervistato un autore durante il programma del Mattino. E’ stato nostro ospite lo scrittore Andrea Della Bosca, autore del libro “Vita di Ak. il cacciatore“.
Ascolta l’intervista.
Conosciamo meglio Andrea Della Bosca
Andrea è da sempre appassionato di Storia, ha lavorato come maestro elementare nella scuola pubblica. Mancandogli l’attività didattica con gli alunni, ha spolverato i racconti che aveva scritto per rendere più gradevoli le esercitazioni di Italiano e Matematica e li ha rielaborati ottenendo così il romanzo “Vita di Ak, il cacciatore”.
Ora è in pensione quindi ha molto tempo libero. Questo tempo a sua disposizione lo dedica a gestire la casa, a fare lunghe passeggiate in compagnia del suo cane (Ak).
Legge molto (romanzi, saggi storici, di archeologia , ecc.), continua a dedicarsi alle attività relative all’archeologia sperimentale didattica e costruisce archi e frecce (aste, cuspidi di osso o selce, impennaggi, colla primitiva per assemblare il tutto).
Appena è andato in pensione ha avuto l’idea di provare a scrivere un romanzo.
Fin da piccolo ha amato Jules Verne, il versante scientifico, Emilio Salgari, il versante emotivo, Jack London, il versante esperienziale: riuscire a creare storie efficaci come le loro è il suo sogno.
Non viene da una famiglia di scrittori, ma il nonno era bravo a raccontare storie e con piacere, durante le cene in famiglia, tutti stavano lì ad ascoltare con attenzione. Per questo motivo crede veramente molto che le radici contino: la figura del nonno è stata molto d’ispirazione soprattutto per alcuni personaggi.
Una citazione che rappresenta il suo rapporto con la scrittura: “Purtroppo abbiamo una sola vita da vivere, l’unico antidoto a questa limitazione è la scrittura che ci permette di viverne molte”.
Sinossi del libro “Vita di Ak. il cacciatore”
“Vita di Ak, il cacciatore” è la storia della vita di un uomo che vive in una popolazione di cacciatori-raccoglitori, il Clan della Lince. La loro vita, in fondo tranquilla, è interrotta dall’arrivo di genti di altra cultura, i Chiari, con i quali, ben presto, le cose si complicano. E’ il racconto dello scontro culturale, e non solo, tra chi viveva la natura come una grande madre da rispettare e chi, al contrario, la considerava come un insieme di risorse da sfruttare senza limiti. Il romanzo è ambientato nella fase di passaggio dal Mesolitico al Neolitico in una zona che potrebbe essere quella che oggi è la Valtellina, l’Alto Lario e la Valchiavenna (Province di Sondrio e Como).