Benvenuti amici e amiche di Radio Tausia in un nuovo appuntamento con Il Buongiorno si sente dalla Radio e con la collaborazione di Atile Edizioni. Oggi abbiamo avuto il piacere di intervistare lo scrittore Lorenzo Cristallini, autore del libro “Amari versi e dolci rime“.
Ascolta l’intervista.
Chi è Lorenzo Cristallini?
Lorenzo Cristallini nasce a Roma dove, dopo gli studi scientifici, si laurea in Medicina e Chirurgia con votazione 110/110 e lode e dove attualmente esercita la professione come medico di medicina generale.
Ha pubblicato nel 2016, nel 2018 e nel 2023 con la MB Edizioni, tre libri che affrontano alcune tematiche della pratica clinica quotidiana del medico di medicina generale (Segni e manovre di semeiotica in medicina generale, Manovre terapeutiche e piccoli interventi in medicina generale e Il medico di medicina generale e le “patologie da vacanza”).
Nel 2021 ha pubblicato con la ATILE Edizioni “Follie di un savio”, la sua prima silloge di poesie ed aforismi, e nel 2023 è stato tra gli autori selezionati dalla stessa casa editrice per l’antologia “Fiera-mente raccontiamo” e per l’antologia di poesie “Diversità fa rima con unicità”.
La sua poesia “La bella stagione”, già presente in “Follie di un savio”, è stata selezionata per la raccolta antologica della IV Edizione del Premio Internazionale Dostoevskij (Aletti Editore).
In giovane età, grazie a uno zio, inizia a conoscere le poesie di Carlo Alberto Camillo Salustri (Trilussa) a cui si appassiona, anche grazie alla madre Luisa che gli regala una raccolta di versi del Poeta.
Affascinato dall’arte poetica in rima, inizia dapprima a scrivere versi per caso e saltuariamente per diletto, per poi dedicarsi sempre più frequentemente alla produzione di componimenti poetici strutturati avendo come modello di riferimento principalmente il poeta Trilussa ma risentendo anche degli influssi della poetica del poeta Giuseppe Gioachino Belli e delle pasquinate della Roma papalina.
Sinossi del libro “Amari versi e dolci rime”
Dopo “Follie di un savio”, l’autore fa il suo ritorno con una poesia altrettanto dirompente. La sua è una poetica che parla vis a vis, un po’ come il prezzo del riscatto che la poesia chiede alla vita. Quello di vagabondare nel disincanto, pur essendo consapevole che l’amarezza esistenziale sussiste e così sarà sempre.
Cristallini mostra la sua verve poetica con umorismo, dolcezza, con l’amaro di un caffè che sembra venire degustato in riva al mare, sull’ultima spiaggia della vita per guardare il filo di un tramonto.
Ma il suo è un tramonto che non vede il sole morire, anzi lo osserva rinascere proprio in quell’attimo finale, in quelle perle di amarezza, rubate al mare per farne lacrime del domani. Anzi, di quelle lacrime ne fa rime, dolci rime, esaustive, altalenanti, che però racchiudono un fermo ed empatico punto di vista.
“Per non morire dentro, vittima della grande amarezza che nei versi ha centro, dell’alma medico ogni ferita inflitta nella vita con rime di mirabile dolcezza“.