Buon lunedì amici e amiche di Radio Tausia con un nuovo appuntamento del programma del Mattino con la collaborazione di Atile Edizioni. Oggi abbiamo avuto il piacere di intervistare la scrittrice Sofia Ruta, autrice del libro “Il respiro dell’anima – Nei giardini Vaticani le parole diventano segreti“.

Ascolta l’intervista.

Conosciamo meglio Sofia Ruta

Sofia Ruta nasce nel 1964. Vive e lavora a Modica, antica e ricca contea del mezzogiorno d’Italia. Sposata da quasi quarant’anni con Giorgio, madre di tre figli e nonna di due nipoti. Lavora come parrucchiera per passione. Svolge la sua attività da oltre quarant’anni mettendo sempre al primo posto la famiglia con grande spirito organizzativo.
Il resto del tempo lo dedica alla bellezza della natura, ad ogni oggetto nato con amore e creatività, alla lettura e alla scrittura. Parla in rime e scrive in versi e non smette mai di sognare, perchè sa che i sogni diventano realtà di vita se dentro ci si mette l’amore.
Ha quasi pronta una grande silloge di poesie che desidera pubblicare presto, versi scritti per se stessa, per i suoi cari e per tanti altri con dentro le emozioni provate che l’hanno aiutata a crescere in gioia e dolore.
 
Nel 2011 ha pubblicato il suo primo libro.
Ha partecipato a vari concorsi letterari e di poesia ricevendo diverse segnalazioni di merito. 
Dal 2013 collabora scrivendo articoli per il giornale modicano di cui, la direttrice Luisa Montù, è diventata stimatissima amica e sua più grande insegnante di vita.
 
Nel 2023, alla morte del suo caro direttore, il figlio voleva affidarle il giornale della mamma, ma per Sofia nessuno avrebbe potuto sostituire la sua amica. Da questo grande dolore, non ha più voluto scrivere articoli giornalistici e ha ripreso in mano i sogno di questo suo primo romanzo d’amore.

Sinossi del libro “Il respiro dell’anima – Nei giardini Vaticani le parole diventano segreti”

“Immersa nella cruda esperienza del nostro tempo, la storia di Sofia Ruta sembra a volte lasciare trasparire una certa ingenuità narrativa nel concepire e modellare personaggi tanto perfetti da risultare irreali. Ma è proprio questa “ingenuità” a dare senso al romanzo e potenza al messaggio nel quale l’autrice riversa il proprio sentire e il proprio agire, facendone testimonianza, vera e vitale, di un modo di stare al mondo che, se trovasse compimento, renderebbe ciascun essere umano definitivamente felice e l’umanità tutta il paradiso che purtroppo non è: un paradiso laico e di tutti, al di là delle differenze e delle credenze religiose, tutte (ed anche la loro negazione) accomunate in un’unica grande fede: la fede nell’amore come incipit, come palpito, motore e bussola di tutti i viandanti in ogni sentiero della Terra.”